Pittore lombardo, Crocifissione di Cristo tra la Madonna e san Giovanni, XV-XVI secolo
L’affresco, realizzato tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento forse da un pittore itinerante, è una significativa testimonianza della fioritura artistica rinascimentale in area lariana. Cristo è affiancato sulla sinistra da Maria, con il capo velato, lo sguardo rivolto verso il Figlio e le mani giunte. Sul lato opposto si trova san Giovanni evangelista che abbassa il viso e congiunge le mani al petto, trattenendo i lembi del mantello solcato da pieghe larghe e pesanti. La composizione è schematica ed essenziale: la croce di Gesù funge da ideale asse di simmetria per le figure laterali, elevandosi sopra un dosso che racchiude il teschio simboleggiante il monte Calvario o Golgota. Un muro in laterizi occulta l’orizzonte, lasciando intravedere una colonna sulla sinistra, mentre in alto si distende il cielo azzurro. Una cornice inquadra la scena con una soluzione che induce a pensare che la nostra Crocifissione fungesse da pala per l’altare davanti al quale i disciplini di santa Marta assolvevano alle loro pratiche liturgiche. Del resto, proprio davanti al corpo martoriato di Gesù in croce i confratelli erano soliti meditare sul sacrificio del Redentore e condividerne le sofferenze mediante l’autofustigazione.